venerdì 9 novembre 2012

Margaret Lee reinventa il teatro di strada

 

a cura di Billy Blue
Margaret Lee, musicista ferrarese, ha dato vita ad una nuova forma di arte da strada: i Mit Surprise Konzert. Un teatro nel non teatro, dove i protagonisti escono dal proprio Io e si manifestano nel “non essere” e dove la musica non per forza è in primo piano, anzi a volte è del tutto inesistente. Un giorno, stanco dei soliti spettacoli, Margaret Lee ha sentito il bisogno di esorcizzare quello che aveva dentro. Perciò, durante un live, accompagnato dalle musiche di Esma ha preso a martellate un monitor condendo il tutto con la lettura di un libro. Lo scopo? Quello di poter liberare se stesso dalla televisione come strumento di lavaggio del cervello. In fondo tutto il Mit Surprise si basa proprio sul tentativo di recare felicità sia a chi partecipa fisicamente allo spettacolo, sia a chi guarderà poi i video con spiegazioni e sottotitoli che hanno lo scopo di chiarire meglio cosa è realmente accaduto e raggiungere un pubblico più vasto. Influenzato da Alejandro Jodorowsky, in parte da Carmelo Bene e da Giorgio Gaber improvvisa, cercando di dare libero sfogo agli istinti, partendo solo con un’idea che viene sviluppata in corso d’opera; aiutato da Eugenio (Esma nda) che si porta appresso un influenza Dada e del Circo delle Origini oltre che l’ironia di Monty Python e, di recente anche Jacques Lazzari ha aggiunto le sue capacità musicali al “Mit”.
Ogni esibizione  non viene studiata e non viene provata. L’idea iniziale guida l’intera performance. I personaggi cambiano: il secondo, ad esempio, non era un più un “Margaret Lee presenta:” ed era già presente anche Jacques, per questo non è escluso che in futuro potrebbe venire meno l’apporto di Margaret stesso. E’ l’idea di uno spettacolo onirico dove, liberati dai vincoli sociali, possono sperimentare senza limiti come appunto i già citati comportamenti standardizzati e consolidati in famiglia o nel resto della vita. Mescolando reale ed immaginario portano in vita la poesia intrinseca ai loro comportamenti. Riproporre lo stesso spettacolo sarebbe inutile, perché è già esaurito lo stimolo dal quale è nato, e impossibile, dato che non esiste nessun copione. Probabilmente nei prossimi cercheranno di interagire di più con il pubblico per il quale vengono messe in scena queste rappresentazioni. Infatti in programma hanno ancora tante idee da sviluppare, anche se per loro è difficile trovare locali dove poter fare questo: se è difficile per le band “tradizionali” essere ospitate potete ben immaginare come “non convenzionale” e “teatro” siano due delle tante tag che i gestori fanno fatica ad accettare.

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