martedì 20 novembre 2012

Love & Peace

SHOCK N'ROLL (2/8)


The Doors, Herman's Heremites, Pink Floyd, Kinks, The Zombies, Rolling Stones, Jefferson Airplane, Beatles, Janis Joplin, Bob Dylan, Jimi Hendrix, Frank Zappa, The Who
BY RED VERIL

Palare degli anni ’60 è complicato.
È stato un periodo davvero meraviglioso, una parentesi d’amore fra la “morte” del RockN’Roll e i delitti di Charles Manson che hanno decretato la sanguinosa fine di un’epoca.
Già fra il 1952 e il 1957 si stavano sviluppando le basi per quello che sarebbe diventato il movimento Beat, dall’inglese battere, tenere il ritmo; Jack Kerouac, con il suo celeberrimo “On The Road”, è in parte il simbolo di questo modo di vedere il mondo. Siamo agli inizi degli anni ’60, Kennedy è il Presidente degli Stati Uniti D’America e Martin Luther King si sta battendo contro gli ultimi residui della discriminazione razziale, ma proprio quando i loro messaggi si fanno rivoluzionari e infiammano gli animi ecco che vengono assassinati.
Senza dimenticarci la guerra in Vietnam (che andrà avanti anche nei primi anni dei ’70) vanto e disfatta di Nixon (assieme alla lotta alle droghe).
Le riviste iniziano ad assumere un’importanza vitale per far circolare le informazioni e finalmente si inizia a parlare di emancipazione femminile.
A livello sessuale si pensa non più alla possessione del proprio partner, ma alla libertà e alla condivisone (il famoso “amore libero”) e si sperimentano droghe di tutti i tipi (i servizi segreti americani furono fra i responsabili della diffusione della LSD, ed esistono libri su libri che spiegano come e perché, ma non divaghiamo).
A questo punto direi che ci sono abbastanza premesse per parlare di musica: insomma, in questo clima si sono sviluppati una miriade di poeti, scrittori e musicisti (o di artisti in genere).
Mentre i Rolling Stones (i cattivi ragazzi) si facevano carico dell’eredità Rock N’ Roll -­ Blues, nella prima metà dei ’60, altri gruppi ammorbidivano il loro look e si facevano portavoce del Beat edella British Invasion (ovvio che quest’etichetta vale solo per i gruppi inglesi).
Così nascono “The Beatles”, “Dave Clark Five”, “Hermans Heremites”, “Zombies”, “Jerry & The Peacemakers” e tantissimi altri bravi ragazzi, che “sfornano dischi a go go”; senza contare le due icone musicali tipiche di quel periodo (e non solo) Bob Dylan e Frank Zappa.
I Beatles raggiungono una platea mondiale e arrivano gruppi che iniziano a portare la protesta e la poesia nella musica.
Parliamo di “The Who”, “Jefferson Airplane” e le tre J: Janis Joplin, Jimi Hendrix e quella del leader dei Doors (Jim Morrison, che odiava essere presentato da solo senza il resto della band). Tutto questo raggiunge il suo apice nel 1969 nel famosissimo festival di Woodstock.
Purtroppo, più o meno in contemporanea con il festival, all’Altamont Speedway ci furono dei disordini
ad un concerto dei Rolling Stones dove fu ucciso un ragazzo (Meredith Hunter) senza contare il “santone Hippie” Manson, la cui strage ha ispirato (nel bene e nel male) un sacco di musicisti, da Marilyn Manson a Ozzy Osburne passando per Ramones, System of a Down, Trent Reznor, Slipknot, Tori Amos, Guns N’Roses (anche se in realtà Axel copiò un' idea di un giovane e sconosciuto Marylin Manson, ma questa
è un’altra storia) e tantissimi altri.
Insomma, la repressione e il clima di terrore che furono generati (probabilmente un po’ per reazione al movimento hippie, ed un po’ apposta per stroncarlo) riuscirono a far tramontare un’epoca. Come al solito, per una cosa che finisce, c’è n’è un’altra dietro l’angolo pronta a partire, ma di questo parleremo nel prossimo numero con il rock degli anni ’70!

Nessun commento:

Posta un commento