martedì 20 novembre 2012

'70 Spring

SHOCK N'ROLL (3/8)

MC5, Queen, Led Zeppelin, Iggy Pop & The Stooges, Patty Smith, David Bowie, Lou Reed, Deep Purple, Black Sabbath, Aerosmith, Ac/Dc, New York Dolls Kiss, ZZ Top, Alice Cooper
BY RED VERIL
Il Rock Duro o Hard Rock nasce agli inizi del 1970. Il tempo dei figli dei fiori inizia a cedere il passo al tempo di ragazzi provenienti dalle dure realtà industriali americane o inglesi, infatti, il genere è legato alla classe lavoratrice, e come sempre si sviluppa attorno alle grandi città, da sempre crocevia di
stili ed influenze nonché mecca per la cultura e la musica.
I protagonisti sono giovani ragazzi arrabbiati che hanno visto scomparire nel sangue i sogni di un futuro migliore e fra i loro idoli ci sono Beatles, Rolling Stones, Yardbirds, Who, Cream e Kinks; si avvicinano a temi come la violenza, il cinema horror e il satanismo (più sbandierato che coltivato davvero, tanto il rock  il blues sono da sempre stati associati a satana dai vari bigotti di turno), basta pensare ai Black Sabbath o ad Alice Cooper.
Tra l’altro si sviluppano infinite correnti in quel periodo da chi recupera radici blues (Deep Purple, Led Zeppelin, Queen, AC/DC), a chi crea i primi embrioni di stili glam e proto punk (New York Dolls, Iggy Pop & The Stooges, Lou Reed, Aerosmith) ai primissimi accenni di heavy metal con il rock “progressivo”, senza contare il country/blues rock (Lynyrd Skynyrd, Allman Brothers Band, ZZ Top) o i primissimi accenni di garage/indie rock (Patty Smith o Mc5).
Siamo in un’epoca dove sesso e droga tornano ad essere tabù, e questi giovani si auto esiliano da un presente soffocante e problematico (alienante) per riavere l’accesso a ciò che nel decennio precedente era alla portata di qualsiasi ragazzo/a: portano ancora capelli lunghi e pantaloni a zampa, vanno alla ricerca di sesso e droga e decidono che gli importa poco di come va il mondo: a loro frega fare musica e festeggiare! Fino ad arrivare alle realtà esagerate di super gruppi alla Gary Glitter, come i Kiss, tanto per fare nomi.
Di notabile è che fra gli stili musicali s’inizia a vivere un senso generale di appartenenza e continuità con quanto fatto nei decenni precedenti, anche grazie alle nuove tecnologie, e a quello che ai nostri giorni è un dato di fatto, cioè il punto in cui essere musicisti e parte del pubblico è fondamentalmente la stessa cosa.
Una piccola parentesi se la merita senza alcun dubbio, Lemmy dei Motorhead: iniziò la sua carriera nel music business facendo il roadie per Jimi Hendrix, ha fondato un gruppo di hard rock che si è poi evoluto con gli anni (cambiando pure il nome) fino a diventare uno dei pilastri dell’heavy metal e passando la seconda metà dei settanta fra i punks e cercando d’insegnare a suonare il basso a Sid Vicious (dicendogli che era negato, lui se ne andò amareggiato, e poche settimane dopo tornò felice come una pasqua: “Sai, Lemmy, ora sono nei fottuti Pistols (Sex Pistols)”); questo per dire che se esiste la prova che niente si crea dal niente e che tutte le cose sono legate quel qualcosa è Lemmy.
Ma stiamo divagando, gli inizi degli anni settanta sono stati sperimentazione allo stato puro, un po’ come gli anni ’80 dopo l’heavy metal e prima del grunge, e questo è un dato di fatto.

Billy Blue

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