martedì 27 novembre 2012

Foto Live Jolly Roger




















 

A Ferrara il Rock è vivo



Biscuit Suicide & Co
“A Ferrara Il Rock è vivo”
Come un semplice spettacolo si è trasformato in un festival al coperto





Santa Maria Maddalena – Al Jolly Rogersabato 24 novembre 2012, tra le 21 e le 3 di domenica mattina è andato in scena un vero e proprio mini festival rock al coperto che ha raccolto molto della scena musicale di Ferrara e dintorni.

I Biscuit Suicide hanno pensato di trasformare la loro data al Jolly Roger in un evento che potesse dare spazio a chiunque volesse mettersi alla prova e suonare. Purtroppo proprio loro hanno dovuto rinunciare ad esibirsi a causa del malore del loro bassista Federico Puviani ( a cui noi tutti facciamo ancora gli auguri di buona guarigione). Nonostante questo la serata è stata la dimostrazione che Ferrara pulsa nel suo underground di centinaia, forse migliaia, di musicisti pronti non solo a farsi la guerra a vicenda ma anche a collaborare per riuscire a trasformare la loro musica in una professione a dispetto di crisi, sfruttamenti e raccomandazioni. Tra le 18 e le 21 è stato montato il palco, e fatto il soundcheck ai gruppi; bisogna ringraziare a questo proposito Davide Manservisi, fonico che arriva dalla Sae di Milano, che si è preso la responsabilità di gestire il mixer durante tutta la serata. Sul “palco” si sono esibiti:

Ai White Revellers gruppo attivo dal 2009, secondi alla finale bolognese di EmergenzaFestival 2011 e vincitori del concorso nazionale per band emergenti Tresy Keep On Rock 2011 (oggi conosciuto come Evolution Fest, portano soddisfazioni che caricano di adrenalina il gruppo), tocca il duro compito di aprire le danze nel momento in cui si inizia a vedere il pubblico affluire nel locale.

I Dawning Under The River, progetto acustico di Fabio Formaggi (già chitarrista nei DMH), prendono il posto dei Biscuit Suicide ed intrattengono il pubblico con i loro elaborati pezzi strumentali.

Il Blues Experience Power Duo, ovvero Silvia Zaniboni & Filippo Dallamagnana, entra in scena subito dopo riportando in vita il sound degli anni ’60, come se fossimo da qualche parte nel cuore dell’America e non nella vecchia Europa del 2012!

Poi c’è stata la prima Jam Session, e devo ringraziare Robetro Morandi (membro dei Sultans Of Swing con Enrico Testi, Silvia Zaniboni e Filippo Dalla Magnana) :)perché mi ha aiutato a ricostruire un attimo quello che è successo, ha visto scavare sempre nel grande repertorio del passato ripescando Caldonia, blues di Luis Jordan (ma interpretata anche da BB King) in questo caso con un improvvisata apparizione dietro il microfono di Eleonora Elios Poltronieri (colei che si sta occupando del Rock In Ade a Tamara un , tanto per intenderci) e poi, per non lasciare le cose incomplete ti dico subito dopo Juan, Fulvio, Stefano, Roberto e con Enrico alla voce hanno fatto La Grange.

I Different Solution e Silvia & Alice Duo non sono proprio riuscito a seguirli, purtroppo in quel momento tra amici che mi cercavano, la coda infinita al bar per un grog, telefonate varie e il mio cambio d’abito per lo show successivo mi hanno impedito di godere appieno della loro musica. Purtroppo in 3 giorni non sono riuscito neanche a documentarmi e per farmi perdonare appena posso non solo parteciperò ai loro show ma mi compererò qualsiasi demo, maglietta, gadget abbiano preparato per l’occasione! LOL

Dark MetaphysicalHabitudes, o più semplicemente DMH, siamo un gruppo nu metal/industrial in cui suono il basso. Era il nostro primo show e, nonostante le imprecisioni date dalla tensione, ci siamo divertiti; speriamo che i ragazzi in sala abbiano apprezzato lo spettacolo.

Subito dopo di noi, gli Sheska che sono ritornati a parlare un hard rock misto glam che ho potuto apprezzare con un po’ più di serenità, finalmente! LOL

I One Penny Sound hanno fatto delle ottime canzoni, anche se purtroppo data l’ora hanno avuto la sfortuna di trovarsi a suonare di fronte a meno pubblico… tanto peggio per chi è dovuto andare via! HA!

Stessa sorte anche per i Label 27 (indovinate un po’ chi è il bassista! HA HA HA!) coi quali siamo ancora molto acerbi ma che stiamo facendo crescere dalle radici del rock nel senso più classico e contemporaneamente più sperimentale del termine. Dateci ancora un po’ di tempo. LOL

Poi c’è stata un’altra jam session di stampo più hard rock, con cover di Deep Purple, Led Zeppelin, Lynyrd Skynyrd e così via. L’unica pecca di questa parte? E’ che la maggior parte del pubblico a questo punto era totalmente cambiata. Intendo dire che chi è arrivato presto a quell’ora era già fuori e chi è arrivato più sul tardi non s’è perso le prime band. So che è normalissimo per gusti, impegni e tutto il resto ma perdersi la prima parte o la seconda o la terza di un evento come questo è come lasciare un discorso a metà per come la vedo io. Fate voi, cari! <3 <3 <3

Verso le 3 del mattino la maggior parte del pubblico ha mollato il colpo e sono tornati a casa, così l’atmosfera è andata sfumando verso quella di una sala prove più che di una jam session. Alla fine non è rimasto altro da fare che smontare tutto fino alle 5 e darsi appuntamento al prossimo remake della serata. Ancora una volta mi permetto di ricordare a tutti che se la serata è stata possibile è stato grazie ai Biscuit Suicide così lasciatemi ringraziare ancora una volta questi ragazzi: le band non vedono l’ora di potervi ricambiare il favore! Stay Rock!

martedì 20 novembre 2012

Grunge Canteen

Shock N'Roll (6/8)

L7, Smashing Pumpkins,  Alice In Chains, Melvins, Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, Stone Temple Pilots, The Hole
BY RED VERIL

Una piccola città, noiosa, operaia e provinciale, così si può definire la Seattle di fine anni ’80. Ragazzi stufi dei cotonati musicisti metal e senza futuro. Esattamente come per il punk questa generazione trasandata ha trovato nella musica l’unica ancora di salvezza.

Contemporaneamente quei musicisti hanno rappresentato l’intera generazione-X : “una "generazione invisibile", piccola, inserita nella ricostruzione attuata dai figli del Baby Boom, che gli valse il titolo di "X", a rappresentare la mancanza di un'identità sociale definita. Una volta giovani adulti, la Generazione X raccolse l'attenzione dei media tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, guadagnando la reputazione stereotipata di apatici, cinici, senza valori o affetti. In aggiunta, la Generazione X è conosciuta come una delle generazioni più intraprendenti e tecnologiche della storia americana ed europea, e a loro si deve in gran parte l'espansione di Internet.” (cit. wikipedia).

Riprendendo quindi il discorso del punk hardcore (tipo Black Flag) e aggiungendo un po’ di hard rock disilluso alla Black Sabbath o da trip alla Led Zeppelin, sono nati, almeno molti di loro, sotto l’etichetta Sub Pop che giocò un ruolo fondamentale nell’esplosione del fenomeno.

Tra i gruppi di quel periodo anche se ad età diverse c’erano Melvins, Green River, Mudhoney, Nirvana, Alice In Chains, Soundgarden; che a loro volta sono stati affiancati da gruppi più indie come Smashing Pumpinks e A Perfect Circle.

Ma anche gruppi che sono stati affini o hanno giocato un ruolo nell’affermarsi della scena: dalla nostalgia per Jimi Hendrix (era di Seattle) alla contaminazione di Neil Young, quindi i Pearl Jam, gli Stone Temple Pilots e tantissimi altri.

Insomma la città, drogata di caffè (pare ne bevessero tutti a litri) si ritrova assediata dalle etichette che mettevano sotto contratto discografico chiunque andasse in giro con una camiciona di flanella! Il grunge era nato come L’Alternativa che voleva fregare il sistema ma in fondo era composta pur sempre da giovani consumatori e presto la moda divenne uno stereotipo. I media, per le solite ragioni di sensazionalismo, iniziarono a tagliare i discorsi dei musicisti a partire da Kurt Cobain.

Questo con la sua sensibilità, la dipendenza dall’eroina; da cui era affetta anche la moglie Courtney Love leader delle Hole (altro gruppo assimilabile al Grunge)con cui ebbe una figlia, e grazie alle sue canzoni diventò prima icona e martire del Grunge stesso.

E quando morì Cobain finì anche la scena, o meglio mutò forma con gruppi come i Queens Of The Stone Age (in cui militava l’ex batterista dei Nirvana Dave Grohl, lo stesso dei Foo Fighters) e passò in mano ad altri ragazzi “punk” (leggi Green Day, Bad Religion, Nofx, Offspring, Sum 41, Blink 182… ma questi erano comunque molto diversi per atteggiamento e abitudini tant’è che non stiamo parlando di loro!) fino alla rinascita del metal a fine anni ‘90.